Dal 1936 al 1937 per il Trento vi fu un periodo di inattività dovuto a problemi societari e finanziari; si procedette pertanto a rifondare il club recuperando il nome Associazione Calcio Trento che parteciperà alla Prima Divisione e che verrà ammesso in Serie C al termine della stagione di Prima Divisione 1938-1939. L’esperienza in Serie C, però, durò appena un anno per poi retrocedere e ritornare in Prima Divisione. Nel campionato di Prima Divisione 1934-1935 il Trento disputò un girone di andata memorabile arrivando al primo posto; un calo di rendimento nel girone di ritorno lo fece scalare al terzo posto, impreziosito comunque dalla prestigiosa vittoria casalinga (di fronte a più di cinquemila persone) contro la Fiumana. Dopo una prima stagione di «assestamento», nel 2015-2016 il Trento «cooperativo» domina il campionato di Promozione trentina, distanziando di 20 punti l’Arco e centrando la promozione in Eccellenza regionale; anche la stagione 2016-2017 vede i gialloblù vincenti, con la vittoria in Eccellenza centrata con 4 giornate d’anticipo ai danni del Bozner. Il campionato di Serie C 1969-1970, però, terminò con la squadra classificatasi penultima e condannata nuovamente ai campionati di serie D, ancora una volta con una penalizzazione, 8 punti. Nonostante un esordio disastroso, una sconfitta per 0-6 contro Israele il 18 febbraio, con il suo nuovo allenatore l’Azerbaigian riuscì a vincere una partita in trasferta per la prima volta nella sua storia, battendo per 3-2 il Kazakistan il 28 aprile.
La stagione 2012-2013 si rivela nuovamente problematica, col Trento confinato in bassa classifica: nel tentativo di risollevarne le sorti si procede a tre cambi in panchina, esonerando Melone in favore di Gabrielli, che a sua volta deve cedere il posto all’allenatore della juniores Ivano Martini. A fine campionato Baveni lasciò la panchina ed al suo posto arrivò Paolo Ferrario rifondando completamente la squadra anche grazie all’arrivo della punta Nico Penzo, raggiungendo così i 37 punti finali, e segnando il miglior risultato di sempre in Serie C1. Dal 1907 al 1928 i Cottagers giocarono in Second Division, la seconda serie; alla fine della stagione 1927-1928 retrocessero però in Third Division South, creata nel 1920, da cui risalirono solo al termine della stagione 1931-1932 per trascorrere poi altri diciassette anni in Second Division (con l’intermezzo doloroso della guerra). Nel 1948 alla presidenza del Trento arrivò il politico Renzo Helfer, che per tanto tempo resse le sorti societarie: furono questi gli anni dei derby contro il Rovereto, che richiamarono al Briamasco oltre 5.000 tifosi. BARCELLONA (maglia speciale) – ufficiale – In virtù della collaborazione con Spotify, il Barça ha indossato una maglia speciale nel Clasico contro il Real Madrid: al centro delle divise il logo dei Coldplay, ispirato al loro decimo album «Moon Music» uscito il 4 ottobre.
A fine novembre l’incarico viene affidato a Luciano De Paola, che esordisce alla guida dei gialloblù il 1º dicembre 2012 vincendo 4-2 contro il San Giorgio, ma non riesce a centrare la salvezza. Dal 1999, con la fine della gestione di Gianpaolo Ossola, le problematiche societarie si fecero sempre più ricorrenti: il suo successore, Piergiorgio Chini, non seppe porvi rimedio e nel 2004 sopraggiunse il fallimento. Il 26 giugno 2014 i cespiti della cessata società vengono rilevati per un prezzo di 50.000 euro dall’imprenditore trentino Mauro Giacca, che li conferisce alla neocostituita A.C. Trento Società Cooperativa Sportiva Dilettantistica, da lui cofondata con altri 33 soci fondatori, tra i quali Diego Schelfi, Giorgio Fracalossi, Alessandro Pacher, l’ex portiere gialloblù Alberto Betta, Marcello Scali e Giampaolo Ossola, che ricopre la carica di vicepresidente. Trento riuscì a mantenere la Serie D grazie all’intervento di Massimo Dalfovo, ex direttore sportivo del Trentino Volley, che rifondò il club con la denominazione Nuovo Calcio Trento, poi mutata in Trentino Calcio Trento. Nella stagione successiva il club tridentino si ripresentò ai nastri di partenza nel campionato di Prima Divisione 1940-1941 piazzandosi quarto e venendo promosso in Serie C a completamento organici.
Ammessa in Seconda Divisione a titolo promozionale e politico. C’è stata, in questo caso, la retrocessione della Juventus in seconda divisione per la stagione 2006-07 e la rimozione del titolo di campione per la stagione 2005-06. Inoltre, nel 2006, scoppiò lo scandalo «fischietto d’oro» in Portogallo che ha incluso arbitri che tentarono di influenzare il Porto e Boavista. Arrivò così un settimo posto; poi, nell’ultimo campionato prima della sospensione per la seconda guerra mondiale, la Trento-Caproni arrivò quinta e grazie a questo piazzamento ottiene il diritto a disputare la serie cadetta alla ripresa dell’attività sportiva. Dopo la guerra, la stagione 1945-1946 vide il rifondato Trento disputare la Serie mista B-C Alta Italia, arrivando alla fine dodicesimo e tornando nella Serie C; a stretto giro il livello dell’attività fu limitato da gravi problemi finanziari. Nella stagione di Serie C 1974-1975, la società decise di provarci con in panchina Franzoi affiancato da Laudadio che fino all’undicesima giornata misero il Trento nelle posizioni alte della classifica, poi, alla fine del campionato il Trento arrivò solo ottavo. Dopo il primo posto ottenuto in Serie D nella stagione precedente la squadra ha dovuto affrontare i primi incontri allo Stadio Lino Turina di Salò al fine di consentire dei lavori allo Stadio Briamasco per renderlo agibile per i canoni della Serie C. Per quanto riguarda i risultati sportivi, la squadra è inizialmente capace di rimanere a metà classifica, salvo poi incappare nel girone di ritorno in una crisi di risultati che lo conduce fino in zona play-out: l’allenatore Carmine Parlato viene quindi sostituito da Lorenzo D’Anna, che infine salva i gialloblù grazie alla vittoria negli spareggi retrocessione.
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