La partita di calcio tra coordinatori del Nord e del Sud è da sempre uno degli appuntamenti clou dei raduni. Patatine fritte e salse sono abbinamenti fondamentali in ogni buona festa di calcio. Ve ne sono numerosissime inoltre all’interno di cortili e giardini privati, senza contare gli altari minori all’interno di chiese e cappelle. All’interno vi sono quattro altari minori: entrando, a destra quello di san Francesco e a sinistra quello di san Miro (ma in una nicchia vi è anche una statua di Gesù), raffigurati anche nelle rispettive vetrate dietro al tabernacolo; in fondo, a destra quello del Crocifisso (ma in una nicchia vi è anche una statua della Madonna addolorata) e a sinistra quello della Madonna. 1398 in un documento testimoniante l’autonomia della parrocchia, dedicata allo stesso santo e già dotata nel 1574, durante la visita pastorale di San Carlo, dei cinque altari attuali. Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Santo Stefano (Canzo). Detta anche Gésa granda, è la chiesa prepositurale. Detta anche Gésa da San Mirètt, dal nome del secondo dedicatario, utilizzando il diminutivo per distinguerla da quella propriamente di San Mir (il santuario-eremo). Quest’ultimo è stato affidato alla protezione di San Mir. L’inconostasi, che separa il presbiterio dalla navata, presenta un triplice ordine di icone: sul primo da sinistra verso destra, sono le immagini di Santa Marina Martire, San Michele Arcangelo, Madre di Dio con Bambino, Cristo in trono, San Gabriele Arcangelo, San Giovanni Battista.
Tra le altre costruzioni sacre vi sono la cappelletta della Madonna di Caravaggio, il dipinto della Madonna presente nel portico dell’oratorio maschile (trasferito dalla cappelletta della Madonna di Caravaggio), quella di San Rocco e della Vergine in Sumbich, l’edicola di Santa Rita in via Monte Rai, l’edicola della Madonna in via Gajum, quella in una curt della Cuntrada dal Cuèrc, quella sopra la fontana di Portacinés, quella del Pretòri, la cappella davanti alla fontana della contrada di Casarch (con la Madonna nera del Ceppo e un affresco dell’Annunciazione), l’edicola della Vergine in località Tuump, quella di sant’Anna in località Valicc, quella in via Roma, quella in via Vittorio Veneto (vicino alla sede della Comunità Montana), quella in via Rimembranze dedicata alla Madonna di Lourdes, il trittico all’angolo via Verza e via Rimembranze, il grande affresco in Villa Meda, il crocefisso ligneo all’angolo tra via Grandi e via Porroni, l’edicola della Madonna presso il Castello, quella in via Volta, quella in fondo alla scala di Sant’Anna, quella della Madòna di Sètt Dulùr sopra a Gajum, quella della Madonna presso il Primm Alp, quella posta nella grotta di San Miro, quella in località Scarenna, quella posta presso la fonte del Sentée dal Fóo, quella di San Bartolomeo tra il Primm e il Segùnt Alp, quella del Segùnt Alp, quella della Madonna e di Gesù al Parisone, la croce all’angolo tra via Vittorio Veneto e via Pasubio, la fontana del Cuèrc dedicata alla dipartita di San Miro.
Villa Meda, che ha un proprio arco di ingresso su piazza San Francesco, arricchito da una pregiata lunetta in ferro battuto e da un grande affresco. Di fronte alla piazza della chiesa vi è la sede della Società Operaia di Mutuo Soccorso, nel passato adibita ad asilo infantile e a biblioteca municipale, davanti alla quale è stato piantato un gelso (murùn), albero simbolo della tradizione serica brianzola, e ne è stato aggiunto un altro esemplare molto antico, a cura della Cumpagnia di Nost, trasferito dal Parco Raverta, trasformato in complesso edilizio. Ravella, nel centro storico del paese, è un complesso composto da una corte principale con un porticato ad arcate con pilastri quadrangolari, decorati da lesene che sostengono un marcapiano. A lato dell’ampio piazzale, vi è il l’antico portico del mercato, un elegante porticato a cinque arcate con fronte e doppie lesene, che mantiene all’esterno gli anelli utilizzati per la fiera del bestiame da San Stevenin il 27 dicembre. La cappella è dedicata a san Michele Arcangelo e si trova in cima a un piccolo dosso, a quota 460 m sul lato destro lungo la strada verso le Fonti di Gajum.
Da questa cappella si diparte la strada acciottolata che, risalendo lungo la vall da Pésura, arriva alla cima del monte Cornizzolo. Inizialmente il paese si sviluppò lungo il versante destro del torrente Ravella, più elevato rispetto al versante sinistro, e quindi meno a rischio di essere alluvionato dalle piene del torrente; al contempo i terreni pianeggianti, più favorevoli a un utilizzo agricolo venivano preservati come tali. «Gianmarco si è aggregato dal gruppo sin dall’inizio della preparazione (il 10 agosto scorso) e ieri ha firmato – racconta Martinelli – E’ un giocatore dal fisico imponente e dalle qualità tecniche notevoli, ma soprattutto ci ha convinto per la voglia e l’entusiasmo trascinanti che ha dimostrato sin dal primo momento. Invece il primo allenatore straniero fu Velibor Vasović, di nazionalità jugoslava, maglie da calcio più belle che si occupò della gestione del club per due stagioni. Il tabernacolo ha una porticina d’oro raffigurante in bassorilievo un calice con due uccellini. L’edificio, tradizionalmente definito «basilica» pur non essendolo ufficialmente, è in stile barocco classico e possiede un alto campanile angolare, a destra, con tetto in bronzo (il progetto del 1818, dell’architetto Bovara, ne prevedeva due). Infine è presente il santuario oratorio di San Miro al monte e, sulla carrozzabile, due cappellette, di cui un’arroccata e nascosta tra gli alberi.
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