Prove scientifiche dimostrano che lo sport del calcio risale alla Cina del II e III secolo aC Durante questo periodo, chi giocava aveva una palla piena di piume. Durante l’anno Pellissier viene convocato in Nazionale da Marcello Lippi, esordendo nel secondo tempo contro l’Irlanda del Nord e realizzando la rete a pochi minuti dal suo ingresso in campo. Dopo soltanto 5 minuti di gioco i gialloblù si portano in vantaggio con Perrotta, che sigla quindi il primo gol della squadra nella massima serie nazionale. All’ultima giornata il Chievo gioca una gara-spareggio con il Catania sul campo neutro di Bologna: il 27 maggio 2007, di fronte a circa 3000 tifosi gialloblù accorsi allo stadio Renato Dall’Ara, i clivensi perdono per 2-0 e, con le concomitanti vittorie di Parma, Siena (questa a 5′ dalla fine) e Reggina, retrocedono in serie B dopo 6 stagioni passate nella massima serie. I gialloblù lottano fino al termine del campionato per il quarto posto, che vale un’incredibile qualificazione ai preliminari di Champions League, ma la squadra conclude la sua prima stagione in serie A in quinta posizione, ad un solo punto dal Milan quarto classificato, conquistando l’accesso alla Coppa Uefa dell’anno successivo. L’avventura in Coppa Italia finisce al primo turno perdendo 1-0 con il Ravenna, mentre in campionato la squadra punta da subito alla promozione diretta rimanendo per tutto il girone d’andata tra le prime 6 posizioni, valide almeno per i play-off.
All’inizio del girone di ritorno la squadra subisce un significativo calo di rendimento, che la fa allontanare dalle primissime posizioni. Nel 2007, con il ritorno in Serie A, il logo fu oggetto di un nuovo restyling: allo stemma furono aggiunte sfumature ed effetti di luce, mentre la corona esterna riprese la colorazione blu tradizionale. Il 30 gennaio 2011, con la vittoria per 3-0 sul Brescia, il Chievo festeggia la 100ª vittoria in serie A, rievocando alla memoria le parole pronunciate da Luigi Delneri il giorno della prima vittoria nel massimo campionato italiano avvenuta nell’agosto del 2001. L’andamento dei clivensi prosegue a metà classifica, raccogliendo risultati importanti come la doppia vittoria con il Napoli, i due pareggi con la Juventus e il punto con la Roma. Il 26 agosto 2001 il Chievo debutta in serie A in trasferta con la Fiorentina. A tre gare dal termine, dopo la sconfitta casalinga con la Fiorentina che porta i clivensi al terzultimo posto, il presidente Campedelli decide di sollevare dall’incarico l’allenatore Beretta, e affida la guida tecnica della squadra al suo vice, l’ex capitano clivense D’Angelo. A difendere i pali della porta clivense viene chiamato l’esperto Luca Marchegiani, mentre in difesa il giovane Andrea Barzagli va a sostituire Legrottaglie; a centrocampo vengono acquistati Franco Semioli, Roberto Baronio, Mario Alberto Santana, Stefano Morrone e Andrea Zanchetta, quest’ultimo al ritorno in maglia clivense, mentre in attacco arrivano il promettente Giuseppe Sculli, prodotto del vivaio della Juventus, e il brasiliano Amauri.
Dall’urna del sorteggio di Nyon esce, come avversaria del Chievo, la formazione campione di Bulgaria del Levski Sofia, e i clivensi non riescono a superare questo ostacolo: all’andata vengono sconfitti per 2-0 e al ritorno, in un Bentegodi gremito, non riescono a recuperare il risultato, ottenendo solo un pareggio per 2-2, con doppietta di Amauri. All’ultima giornata il Chievo batte l’Inter in casa per 2-1 grazie ad una doppietta di Obinna, tornato in riva all’Adige dopo 5 stagioni in giro per l’Europa; così la compagini gialloblu chiude con il 16º posto finale. Oltre a Perrotta, giungono in riva all’Adige il portiere Lupatelli, che sostituisce il partente Marcon, e Marazzina dalla Reggina, mentre gran parte dei giocatori dell’anno precedente vengono riconfermati. I giocatori a scendere in campo sono Lupatelli, Moro, D’Angelo (C), D’Anna, Lanna, Eriberto (56′ D.Franceschini), Corini, Perrotta, Manfredini, Corradi (89′ F.Cossato) e Marazzina (62′ De Cesare). Mi resi conto di essere una minoranza etnica: in quella parte del campo non c’era nessuno che venisse dal mio Paese. La salvezza matematica viene ottenuta con 11 giornate d’anticipo, il che spinge la squadra a tentare l’assalto ad un posto UEFA, che viene centrato alla penultima giornata tramite il pareggio sul campo del Lecce.
Il girone di ritorno offre numerose soddisfazioni al Chievo: la striscia positiva di 20 risultati utili consecutivi, tra cui un pareggio al Bentegodi con il Lecce per 3-3, la vittoria in trasferta per 2-0 con l’AlbinoLeffe, il pareggio al Bentegodi per 1-1 con il Bologna, la vittoria per 3-0 con il Brescia, il pareggio per 1-1 con il Pisa e la larga vittoria per 5-0 in casa con lo Spezia (record stagionale), proiettano la squadra verso il primo posto in classifica, conquistato dalla 33ª giornata. Alla sedicesima giornata il Chievo espugna nuovamente l’Olimpico, battendo la Roma per 1-0, e la formazione veronese chiude il girone d’andata al quinto posto. Per la stagione in serie B i dirigenti riescono a trattenere a Verona i giocatori Obinna, Marcolini e Pellissier, che diviene capitano al posto del partente D’Anna. Il tecnico Delneri apporta una significativa modifica nel reparto difensivo: decide di inserire tra i titolari il promettente Nicola Legrottaglie al posto dello storico capitano Maurizio D’Angelo, passando dunque i gradi di capitano a Lorenzo D’Anna. Dopo un leggero miglioramento, che consente alla squadra di ottenere, dopo la ventitreesima giornata, il dodicesimo posto con sette punti di vantaggio sulla zona retrocessione, il Chievo compie una striscia di cinque sconfitte consecutive, che lo fanno nuovamente precipitare in classifica, a ridosso della zona retrocessione.