Un tricolore che brillerà sulle maglie amaranto dell’Unione sportiva Livorno Calcio 1915 nella prossima stagione 2025-2026, grazie alla cavalcata trionfale nel campionato di serie D appena concluso con il successo nella finale contro il Siracusa. I 90 minuti, però, iniziano a esser stretti e non possono i minuti di recupero essere un’effettiva risposta come dimostrano le tre rocambolesche partite giocate nel 15esimo turno di Serie A: il 2-2 finale di Cagliari – Roma è stato deciso al 96’ con la rete di Sau dopo che precedentemente ci sono state due espulsione (quella di Ceppitelli e Srna) quattro minuti dopo il 90’; stesso risultato, stesso finale infuocato per Lazio – Sampdoria con Immobile che trasforma il rigore al 96’ e Saponara che trova nuovamente il pari a nove minuti oltre il tempo regolamentare; e per chiudere i pirotecnici pareggi, il 3-3 tra Sassuolo e Fiorentina ha la stessa trama e lo stesso finale: Mirallas segna al minuto 96. E che dire poi del 3-2 del Frosinone sul Parma alla 30esima giornata con il rigore di Ciofani segnato al minuto 103 dopo un lunghissima consultazione (ben 10 minuti) tra l’arbitro Manganiello e gli assistenti al Var?
La mancata qualificazione al campionato del mondo 1958 acuì una serie di problemi; durante questi anni, gli oriundi entrarono nel dibattito calcistico, ma non bastarono a risollevare le sorti dell’Italia che andò incontro ad altre delusioni al campionato del mondo 1962, a causa di una sconfitta – rimasta nella memoria – contro il Cile, e al campionato del mondo 1966, contro la Corea del Nord, che eliminò gli Azzurri al primo turno. Al campionato del mondo 1950, da campione in carica, non superò la fase a gironi, perdendo contro la Svezia; fu deludente anche la partecipazione al campionato del mondo 1954 dove, una volta superato l’Egitto nelle qualificazioni, venne eliminata al primo turno. Nel giugno 2005, a seguito di una sconfitta per 3-0 contro la Polonia, Carlos Alberto fu sollevato dall’incarico e sostituito dall’ex allenatore del Neftçi Vagyf Sadygov, per la terza volta CT della nazionale azera. Sacchi portò l’Italia alla finale del campionato del mondo 1994, dove fu sconfitta dal Brasile ai rigori; il percorso azzurro negli Stati Uniti d’America fu segnato dal contributo decisivo di Roberto Baggio. Paolo Rossi, capocannoniere del torneo, fu protagonista nelle vittorie contro Argentina, Brasile, Polonia e infine Germania Ovest, battuta in finale per 3-1. La notte di Madrid il canto del cigno per quella generazione azzurra, poiché nel quadriennio seguente l’Italia mancò dapprima la qualificazione al campionato d’Europa 1984 e poi non seppe difendere il titolo al campionato del mondo 1986 in Messico, venendo eliminata agli ottavi dalla Francia di Michel Platini; questa sconfitta sancì la fine del ciclo Bearzot.
Nel campionato del mondo 2002 l’Italia venne eliminata agli ottavi dalla Corea del Sud, dopo il golden goal di Ahn Jung-hwan. Questi qualificò l’Italia al campionato del mondo 1998, pur fallendo l’accesso diretto e ottenendo il pass solo dopo avere superando la Russia ai play-off. Successivamente fu impegnato nelle qualificazioni al campionato mondiale del 1998, ma neanche in questo caso centrò l’obiettivo. Nel 1982, sempre sotto la guida di Bearzot, l’Italia vinse il suo terzo mondiale in Spagna. Dopo la mancata partecipazione al mondiale, la nuova gestione tecnica di Roberto Mancini qualificò l’Italia al campionato d’Europa 2020; quindi nella fase finale conquistò il suo secondo titolo continentale, battendo, tra gli altri, Spagna in semifinale e Inghilterra in finale, entrambe ai rigori. Nel decennio seguente, l’Italia visse alti e bassi. Alla fine del decennio è stata trasformata in maglia a righe bianche e blu. Le tradizionali strisce verdi e bianche sono ancora presenti sulla maglia del Celtic. In grassetto i giocatori ancora in attività con la maglia della nazionale. La prima divisa della nazionale di calcio dell’Italia, ovvero quella «casalinga», è tradizionalmente composta da una maglia azzurra, da pantaloncini bianchi e da calzettoni azzurri. Il colore ufficiale della nazionale di calcio dell’Italia, in tutte le rappresentative maschili e femminili, è l’azzurro; nello specifico nella gradazione denominata blu Savoia, avente saturazione cromatica compresa fra il blu pavone e il pervinca, più chiaro del blu pavone.
Savoia, un azzurro molto intenso – come colore ufficiale della divisa, dando origine al soprannome «Gli Azzurri». Il Giarre rifondato da Di Bella ebbe come simbolo una torre molto semplice che sovrastava la dicitura AS Giarre Calcio. La squadra del sud della capitale greca, guidata dall’italiano Massimo Donati in panchina, nel 2022 è passata da un’operazione di rebranding che ha dato un taglio molto hipster e metropolitano all’immagine del club, che si è affidato allo studio di comunicazione tedesco Bureau Borsche, lo stesso che si è occupato del restyling visivo del Venezia. Casa Azzurri è una struttura temporanea della FIGC che accompagna la nazionale in occasione delle partecipazioni della squadra alle fasi finali della Coppa del Mondo FIFA, del Campionato europeo di calcio e della UEFA Nations League. Podere Gignoro all’interno del Centro Tecnico Federale della FIGC a Firenze, raccoglie la storia presente e passata della nazionale e della FIGC.
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